Esistono dei farmaci che facciano rimanere incinta velocemente? Funzionano? Come devono essere assunti? Sono molteplici le domande che ogni giorno le nostre pazienti ci rivolgono riguardo le medicine per restare incinte.
Ecco allora una breve “storia” dei farmaci per rimanere incinta, così da fare un po’ di chiarezza.
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Quali sono i farmaci per rimanere incinta?
Partiamo dalle basi: questi farmaci servono fondamentalmente a farvi ovulare. La loro prescrizione e assunzione è indicata soltanto nel caso non ovulate.
Le cause di infertilità possono essere molteplici (tube alterate, anche se aperte – seminale in difficoltà – aderenze pelviche – sovrappeso – eccesso di fumo ecc…). Per questo vanno usati solo se non ovulate, non “se non rimanete incinte”. Se ovulate, i farmaci sono inutili perché risolvono un problema che non avete.
Solitamente non è difficile capire se una donna ovula. Sostanzialmente:
- Se i cicli sono regolari, l’ovulazione avviene (perché c’è un meccanismo che regola il ritmo, e questo è appunto l’ovulazione)
- Per cicli regolari si intende in linea di massima un ciclo tra i 23 e i 35-40 giorni. In questo caso non vale la pena di fare ulteriori accertamenti. L’ovulazione avviene.
- La prova dell’ovulazione è data da un rialzo del Progesterone, cioè un Progesterone sopra i 4 ng/mL nella seconda fase del ciclo (la seconda fase del ciclo è quella che va dall’ovulazione alla mestruazione). Solitamente si misura intorno al 22 giorno in un ciclo di 28 giorni, ma su un ciclo lungo va misurato “più in là” cioè intorno al 28-30 giorno. E in un ciclo più corto va misurato prima, cioè intorno al 18 giorno del ciclo.
Clomid
Il Clomid® è un farmaco molto ben conosciuto, fin dagli anni ’60. E’ un antiestrogeno, ovvero abbassa transitoriamente i vostri estrogeni “spingendo” il vostro organismo a produrre più FSH. L’FSH è l’ormone follicolostimolante, quello cioè che spinge le ovaie a produrre più follicoli. I consigli:
- Il dosaggio è di solito di 1 cp al giorno dal 3 al 7 giorno del ciclo.
- E’ un farmaco maneggevole e poco costoso, ma va usato controllando ecograficamente l’ovulazione perché potrebbe anche causare una risposta eccessiva (per capirci una ovulazione di 5-6 follicoli con un alto rischio di molti gemelli)
- Non fate più di 6 cicli di stimolazione.
- Ha l’effetto collaterale di ridurre frequentemente lo spessore dell’endometrio, dove dovrà annidarsi l’embrione. E’ consigliabile aggiungere un estrogeno quando lo si usa per cercare di contrastare quest’effetto.
- E’ efficace soprattutto nelle pazienti PCOs (affette da policistosi ovarica). Funziona peggio (o non funziona) in altre cause di non ovulazione.
- Non ha altra utilità che quella di indurre l’ovulazione, ergo,non va preso per aumentare le possibilità di gravidanza.
StaminoGro
E’ un integratore alimentare (un nutraceutico). Contiene acido folico, zinco, vitamine del complesso B. Il suo scopo sarebbe quello di migliorare la “qualità” degli ovociti. Non vi è, però, alcuna dimostrazione scientifica accertata che ne dimostri il miglioramento.
Gli antiossidanti potrebbero essere una terapia interessante, ma bisogna prima dimostrare che questa sia la causa dell’infertilità (e che questa terapie aumentino le gravidanze…). Io tendenzialmente non consiglio antiossidanti, se non in casi molto specifici. Fino a che non avremo delle prove evidenti che il loro utilizzo aumenti le gravidanze rimangono una terapia “facile da fare a casa” ma inutile.
La PMA è molto più costosa, ovviamente. Ma ha milioni di bambini nati che dimostrano che la PMA è l’unica terapia efficace per l’infertilità
Comega Vite
Anche per questo integratore vale il discorso fatto per l’integratore precedente. Finché non avremo studi seri, ripetuti e confermati, questi integratori non sono farmaci e, per quanto (probabilmente) innocui non hanno alcun effetto sul numero di gravidanze.
Lo so, sarebbe bello avere il farmaco che vi permetta di restare incinte in fretta. Purtroppo, non c’è.
Gonadotropine
Le gonadotropine sono l’FSH, cioè l’ormone follicolo stimolante, quello che si usa per far ovulare una paziente e che, indirettamente, cerca di produrre il Clomid®.
Quando si usano?
- Servono per fare ovulare una paziente. Quindi vanno usate nella pazienti anovulatorie (sia PCOs, cioè con la policistosi ovarica, ma anche in altri tipi di amenorrea (mancanza di mestruazione) come quelle ipotalamiche, per esempio da stress o da eccessivo dimagramento).
- Permettono soprattutto di ottenere una pluriovulazione controllata. Questa è utilissima nei cicli FIVET e ICSI perché, in qualche modo, il numero di ovociti recuperati aumenta le chance di gravidanza. Quindi avere più ovociti è estremamente utile.
- Si usano anche nelle pazienti con AMH basso, vicine all’esaurimento ovarico, per poter ottenere il massimo dalle loro ovaie oramai parzialmente esaurite.
- Non vi è alcuna dimostrazione che possano indurre tumori. Quindi ogni timore su questo argomento, allo stato attuale dei nostri studi, è infondato
Metformina
E’ un farmaco che si usa nel diabete di tipo II e nella insulino resistenza, tipica delle policistosi ovariche (PCOs). E’, però, un farmaco con notevoli effetti collaterali (soprattutto diarrea). A mio parare non ha indicazione nelle pazienti non ovulatorie da PCOs, perché esistono le gonadotropine che possono ottenere ottimi risultati sull’ovulazione.
Le gonadotropine non hanno effetti collaterali rilevanti, sono più flessibili e permettono di modulare meglio la stimolazione. La metformina rimane, a mio parere, un farmaco efficace nel correggere la insulino resistenza e i suoi effetti sulla paziente. Ma non per indurre l’ovulazione.
Drilling ovarico laparoscopico
Il drilling ovarico laparoscopico è l’evoluzione di un vecchio intervento ginecologico, che veniva effettuato in tempi “pre-laparoscopici” chiamato “resezione cuneiforme dell’ovaio“. Andrebbe eseguito sulle pazienti affette da policistosi ovarica (PCOS), per favorire la ripresa spontanea dell’ovulazione.
L’idea è di fare dei “fori” sulla superficie dell’ovaio. Questo causa una riduzione degli androgeni, un riequilibrio del rapporto FSH/LH e alcune volte, una ripresa spontanea dell’ovulazione. Andrebbe riservato alle pazienti PCOs che resistono alle nostre terapie mediche (clomid o gonadotropine).
E’ però un intervento chirurgico, col rischio di complicanze ed esiti (aderenziali, per esempio) e una possibile riduzione della riserva ovarica (e quindi una diminuzione dell’AMH).
Sinceramente? Io non lo consiglio, esistono trattamenti molto più facili e più efficaci per indurre un’ovulazione in una paziente affetta da ovaio policistico.
Inibitori delle aromatasi
Sono farmaci che agiscono in qualche modo come il Clomid, per indurre l’ovulazione nelle pazienti affette da PCOS. La loro azione si esplica bloccando un enzima (l’aromatasi) che converte androgeni in estrogeni, inducendo quindi un abbassamento degli estrogeni e di conseguenza un aumento dell’FSH, l’ormone che stimola le ovaie. Agisce, come vedete in modo simile al Clomid. Hanno indicazioni simili (la donna affetta da PCOS) e possono essere usati abbastanza agevolmente in ambulatorio.
Personalmente li utilizzo all’interno dei cicli FIVET–ICSI quando ritengo che, come nei casi gravi di esaurimento ovarico, ci possa essere bisogno di una “spinta” sulle ovaie effettuata non solo dalle gonadotropine ma anche dall’FSH endogeno, cioè quello prodotto dalla paziente stessa. Gli inibitori dell’aromatasi sono usati spesso nelle “mild stimulation”, le stimolazioni nelle quali si decide di effettuare una “spinta” moderata sulle ovaie cercando di ottenere meno ovociti di quelli che si otterrebbero con le gonadotropine, ma (forse!) di migliore qualità.
Farmaci per aumentare la fertilità femminile
In conclusione, la capacità di dare un bambino, in una coppia, non è data esclusivamente da uno solo dei due componenti della coppia (nulla esclude che, in una coppia nella quale il marito abbia pochissimi spermatozoi, non esista anche un problema femminile non conosciuto…).
Quindi non bisogna concentrarsi sulla capacità di aumentare la fertilità femminile. Bisogna concentrarsi su “una presa in carico della coppia” valutando tutte le componenti maschili e femminili e cercando di non perdere tempo con terapie che “sarebbe tanto bello che potessero funzionare”. Ma non funzionano e fanno solo perdere tempo.
Consigli per l’assunzione di medicine per la gravidanza
I farmaci controindicati in gravidanza sono veramente pochi. Molti farmaci sono sconsigliati, ma soprattutto in terapie croniche, non acute. I consigli sono di:
- Consultare sempre il ginecologo prima di prendere farmaci in gravidanza.
- Preferire i farmaci molto conosciuti e usati da molti anni, rispetto a quelli “nuovi” ma poco usati in gravidanza.
- Non prendere prodotti “di erboristeria” o “integratori” se non ben conosciuti e consigliati dal vostro medico.
- Non ridurre spontaneamente i dosaggi dei farmaci. La donna gravida ha più sangue (un litro in più) della donna non gravida. Quindi i farmaci si diluiscono di più. Non si dovrà, quindi, diminuire la loro posologia (se mai aumentarla).
- Non vivete nel terrore delle medicine in gravidanza. Se hanno delle indicazioni precise vanno usate, sotto controllo medico, a dosaggio pieno per risolvere la malattia. Non prendete invece spontaneamente inutili “integratori” dei quali non si conosca bene la formulazione e le dosi.
Salve cerco una gravidanza, ho il desiderio di diventare mamma vorrei qualche cosa che mi aiuti ad rimanere incinta mi potete aiutare io ho avuto un problema alla tuba sinistra ma ho fatto intervento ma il resto sono tutto apposto
Annamaria,bisogna capire bene che problema hai avuto alla tuba. Gli interventi alle tube solitamente non riescono a correggere la loro funzionalità, al massimo riescono (e non sempre) a riaprirle. Ma tra riaprirle e che siano regolarmente funzionanti c’è una profonda differenza. Calcola poi che se è presente un danno tubarico da un lato, solitamente anche la.tuba controlaterale è alterata, anche se non si vedesse dagli esami. Il mio consiglio quindi è che la.tua situazione venga valutata da un Centro di PMA
Cerco aiuto lo desideriamo con il mio marito
Salve, ho un dubbio. Ho avuto una gravidanza anembrionica 5 anni fa con conseguente raschiamento, poi nello stesso anno un’altra gravidanza andata a buon fine, infatti ho una bimba di circa 5 anni, e quest’anno si è verificata di nuovo una gravidanza anembrionica ed ho avuto un altro raschiamento. Sia io che mio marito abbiamo fatto l’esame del cariotipo e dell’x fragile, ma non ci sono anomalie. Quali altri esami potrei fare? Può essere stato di nuovo un caso l’aver avuto una seconda gravidanza bianca o ci può essere un problema?
Gentile signora, in linea di massima le anomalie genetiche non sono mai legate a qualcuno che sia portatore di questa anomalia, ma derivano da ovociti e spermatozoi “normali” che poi, nelle divisioni cellulari successive introducono una errore nella replicazione. Quindi è abbastanza normale che voi abbiate un cariotipo regolare, e, probabilmente, quello che accade è solo legato alla sua età che sta avanzando. Non esistono quindi fondamentalmente esami da fare perché dovrebbero essere esami da effettuare dopo che vi è una fusione dello spermatozoo e dello ovocita. Sarebbero quindi delle diagnosi preimpianto, che presentano un notevole grado di non affidabilità, e che comunque non sarebbero indicate perché voi non siete infertili. Quindi sinceramente non consiglierei nessun accertamento particolare, e probabilmente è un caso, quello che è successo, che diventa progressivamente più rilevante con l’avanzare della sua età.
Salve ho 36 anni e con mio marito è da tanti anni che cerchiamo un figlio senza risultato. Ci siamo rivolti ad un centro di PMA e mi è stato detto che ho pochi follicoli e pertanto non ci hanno fatto iniziare il percorso. Ci hanno detto che abbiamo più probabilità di rimanere incinta naturalmente. Volevo chiederle se c’è un farmaco o qualcosa che possa aumentare il numero di follicoli per avere più probabilità di rimanere incinta. Grazie mille
Gentile Barbara, non è possibile aumentare la riserva ovarica. Si può cercare, con molta difficoltà, di fare aumentare il numero di ovociti durante quella precisa stimolazione ovarica. Il mio parere è che, data la tua età, in ogni caso varrebbe la pena di provare. Io ovviamente non conosco il livello della riserva ovarica né le altre tue/vostre situazioni cliniche, quindi sto rispondendo con un’affermazione generale… Secondo me, alla tua età, per quanto la riserva ovarica possa essere bassa, comunque la qualità ovocitaria potrebbe essere ancora accettabile e io un tentativo lo farei…
Buonasera dottore, ho appena effettuato un ciclo di fivet. Premetto di avere 46 anni, una figlia di 23 ed un aborto nel 2003. Mi avevano già detto che nn avevo molte speranze a causa dell età, ma le mie analisi sono sempre state buone ormòne e luteale ottimo e nei vari controlli risultava anche che avessi 6 follicoli totali. Così iniziamo con la pillola lo scorso mese così che si potesse programmare il ciclo. Al secondo giorno di ciclo ho fatto una puntura di elonva e dopo 4 giorni ho iniziato il puregon beta 900, facevo una puntura da 250ml. Sono così riuscita ad avere 8 follicoli 2 a dx di 16e14 e 6 a sx tra i 18,6 e i 18,9. Lunedì 26 ho effettuato una puntura di gonasi e mercoledì pick io. Mi hanno detto però che solo 2 uova erano piene e questa mattina mi hanno chiamato dicendomi che nella scissione i follicoli erano piccoli e hanno deciso di nn andare avanti. Ci sono rimasta molto male sapevo che poteva succedere ma secondo lei cosa posso fare adesso?? Grazie in anticipo per la risposta è scusi se sono stata molto prolissa
Gentile signora, in realtà lei è anche stata molto brava a produrre questi due ovociti, alla sua età! Purtroppo noi sappiamo che a 46 anni sostanzialmente non esistono più gravidanze omologhe, cioè con il proprio ovociti. Anche se ci fosse la gravidanza deve tener conto che c’è un altissima probabilità di aborto e ancor più alta probabilità di anomalie genetiche.. il problema purtroppo è che la qualità occitaria a questa età, nonostante la sua riserva ovarica molto buona, è sempre una qualità molto bassa… fare qualche ovocita in più può aiutare, ovviamente, ma avere una gravidanza è un altro discorso… Purtroppo a 46 anni io non ho mai visto gravidanze (da PMA e con i propri ovociti) arrivare a termine… Mi spiace…
Buongiorno Dott.ssa, ho 43 anni e mezzo, e una figlia di quasi 5 anni avuta senza alcun problema. Da 3 anni cercando un secondo figlio/a, abbiamo avuto una gravidanza terminata con aborto terapeutico per trisomia 18 e gravi malformazioni cardiache e altre 5 gravidanze terminate in aborti… abbiamo effettuato 5 cicli di pma senza riuscire ad arrivare al transfer… ci hanno detto che la fivet non fa per noi…
Abbiamo fatto, credo tutti gli esami, e come può immaginare mi hanno riscontrato solo scarsa riserva ovarica (0,6).
Lei cosa ne pensa? Pensa che possa avere ancora una chance? Il mio ginecologo non mi sta facendo prendere alcun integratore…
Grazie
Gentile signora, la Fivet aumenta le chance di gravidanza, tra le varie ragioni, se è in grado di aumentare il numero di ovociti da fecondare. Data la sua età e data la sua riserva ovarica la FIVET non è in grado di darle molte chance in più, in quanto non può utilizzare un altro numero di ovociti, che purtroppo lei non produce. Io penso che un concepimento naturale, a questa età, abbia su di lei più o meno le stesse chance che può avere un ciclo FIVET… Purtroppo la FIVET non è in grado di aumentare la qualità degli ovociti, che è legata esclusivamente alla sua età, e quindi sostanzialmente, avendo lei una risposta bassa, non è in grado di aumentare le sue chance. Io le consiglierei di provare ad avere un bambino per via naturale… ovviamente non ha molte chance, ma la possibilità che lei producono ovocita “buono” sono sempre presenti… E in ogni caso la PMA omologa purtroppo non è in grado, in questa situazione, di darle una mano…